SINTAI - Direttiva 91/676/CEE - Nitrati
La norma comunitaria di riferimento in materia di inquinamento delle acque da nitrati di origine agricola è
rappresentata dalla
Direttiva 91/676/CEE, nota come “Direttiva Nitrati”, che mira a prevenire concentrazioni elevate
di nitrati nelle acque, limitando gli effetti inquinanti dell’agrozootecnia intensiva ed a ridurre l’uso di fertilizzanti
chimici. La Direttiva, quindi, si prefigge di:
ridurre lo scarico effettuato direttamente o indirettamente nell’ambiente idrico di composti azotati di origine agricola,
con particolare riferimento a quelli derivanti dagli effluenti di allevamento;
ridurre l’inquinamento idrico risultante dallo spargimento e dallo scarico di deiezioni del bestiame o dall’uso eccessivo
di fertilizzanti;
prevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipo.
In particolare, i principali adempimenti connessi con la Direttiva Nitrati sono:
il monitoraggio delle acque (concentrazione di nitrati e stato trofico);
l’individuazione delle acque inquinate o a rischio di inquinamento;
la designazione delle Zone Vulnerabili (aree drenanti in acque inquinate o a rischio di inquinamento se non si interviene,
caratterizzate da significative pressioni esercitate dal settore agrozootecnico e da particolari condizioni idrogeomorfologiche
e pedologiche );
l’elaborazione di Codici di Buona Pratica Agricola e di Programmi di Azione (obbligatori nelle zone vulnerabili),
che comprendono una serie di misure volte a prevenire e a ridurre l’inquinamento da nitrati (periodi in cui è proibita
l’applicazione di fertilizzanti, capacità minima richiesta di stoccaggio degli effluenti di allevamento, misure volte a
controllare l’applicazione dei fertilizzanti sui terreni adiacenti ai corpi idrici o sui terreni in forte pendenza, al fine
di ridurre il rischio di contaminazione delle acque).
In base ai risultati del monitoraggio periodico delle acque, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano dovranno
procedere, almeno ogni quattro anni al riesame e, ove necessario, alla revisione della designazione delle Zone Vulnerabili e
dei Programmi di Azione.
I dati e le informazioni sullo stato di attuazione a livello nazionale della Direttiva Nitrati, relativi al quadriennio di
riferimento , sono trasmessi ogni quattro anni all’ISPRA attraverso il SINTAI dalle Regioni e dalle Province Autonome di
Trento e di Bolzano.
L’ISPRA raccoglie, analizza ed elabora a livello nazionale i dati numerici e cartografici e, in sinergia con il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, redige il report
da trasmettere alla Commissione Europea, in ottemperanza all’articolo 10 della Direttiva).
La relazione, deve contenere le informazioni relative a:
stazioni e reti di monitoraggio;
risultati del monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee con le relative mappe;
zone designate come vulnerabili;
codici di buona pratica agricola;
sommario dei principali aspetti dei programmi di azione elaborati per le zone vulnerabili nonché dei risultati conseguiti
attraverso l’attuazione delle misure dei programmi d’azione.
Nel 2021 è stata trasmessa alla Commissione Europea la Relazione relativa al quadriennio 2016-2019 (Relazione ex art. 10),
nel 2016 è stata trasmessa alla Commissione Europea la Relazione relativa al quadriennio 2012-2015 (Relazione ex art. 10);
Nella sezione
Accesso dati report Direttiva Nitrati sono disponibili le Relazioni
concernenti i quadrienni 2016-2019, 2012-2015 e 2008-2011, i file excel con i dati sullo stato e le
tendenze della qualità delle acque superficiali e sotterranee e sugli aspetti
agro-zootecnici relativi al quadriennio 2012-2015, nonché gli shapefile delle Zone
Vulnerabili da Nitrati di origine agricola relative al 2012-2015.