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Gli obiettivi della direttiva sono la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti
dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia,
nonché il miglioramento dell’accesso alle acque destinate al consumo umano.< br />
A tal fine, la Direttiva ha rivisto i parametri esistenti e i relativi valori limite, ha introdotto
specifiche riguardo agli standard qualitativi dei materiali a contatto con l’acqua potabile e inserito
un approccio basato sul rischio. La Direttiva ha anche lo scopo di rendere i consumatori più consapevoli
in merito al consumo di acqua e alle relative implicazioni.
La Direttiva 2020/2184 è stata recepita dal D. Lgs 23 febbraio 2023, n.1; il decreto, entrato in vigore
il 21 marzo 2023, abroga definitivamente il Decreto Legislativo n.31 del 2001.
Il D. Lgs 18/2023 è composto da 26 articoli e VIII Allegati.
Tra le principali aree oggetto di revisione si evidenziano:
• nuovo elenco dei parametri;
• l’implementazione di un approccio basato sull’analisi del rischio;
• valutazione della rete idrica interna agli edifici;
• migliorare l’accesso all’acqua;
• la regolamentazione della tipologia di informazioni da fornire ai consumatori;
• l’omogeneizzare dei differenti sistemi nazionali di approvazione dei materiali a contatto
con le acque destinate al consumo umano.
Il D.lgs 18/2023 ha recepito i nuovi parametri e i relativi valori introdotti dalla Direttiva (UE)
2020/2184 e non si limita esclusivamente al controllo di questi, ma è orientato alla prevenzione
delle emergenze; in particolare, in funzione della sensibilità del territorio, viene richiesto un
adeguato monitoraggio nelle acque superficiali e sotterranee per punti di prelievo di pertinenti
parametri, sostanze o inquinanti.
Un’ulteriore sostanziale modifica introdotta dal decreto è l'approccio alla sicurezza dell’acqua
basato sulla valutazione e gestione del rischio del sistema di fornitura idro-potabile, che copra
l’intera catena di approvvigionamento: dal prelievo, trattamento, stoccaggio, e distribuzione
delle acque destinate al consumo umano, fino al punto di consegna.
In particolare, ai sensi degli artt. 6 e 7 del D. Lgs 18/2023 le Autorità ambientali delle regioni
e province autonome, anche sulla base delle informazioni rese disponibili da ISPRA attraverso
il SINTAI, elencate all'allegato VII, provvedono ad effettuare una valutazione e gestione
del rischio delle aree di alimentazione dei punti di prelievo di acque da destinare al consumo umano.
Tali valutazioni, approvate, saranno rese disponibili in SINTAI e attraverso l'interoperabilità
dei sistemi informativi SINTAI e AnTeA ai sensi dell'articolo 7, comma 16, saranno messe a
disposizione delle Autorità sanitarie regionali e locali, delle Autorità di bacino distrettuali,
del Ministero della salute, del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica nonché
dei gestori idro-potabili operanti nei territori di propria competenza.
Viene pertanto delineato un flusso dati, informazioni ambientali e territoriali
tra ARPA/APPA/regioni/ISPRA, attraverso il SINTAI e viene garantita l’interoperabilità con AnTeA.